Scoperta incredibile! Sai che alcuni alberi si possono mangiare? Ecco tutte le tipologie, cosa puoi fare e come devi procedere.
Che il mondo vegetale ci aiuta a vivere meglio, è cosa ormai acquisita: stare in mezzo alla natura, mangiare prodotti della terra naturali sappiamo che fa molto bene alla nostro benessere psicologico e alla nostra salute. Sempre più persone diventano vegetariane sia per il benessere fisico che per l’ambiente: non mangiando carne la produzione di CO2 degli allevamenti intensivi viene notevolmente ridotta, sia per gli animali che nessuno vuol più vedere nel piatto.
Stiamo passando, dal punto di vista dell’alimentazione, a dei regimi alimentari più semplici ed essenziali anche perché il benessere economico occidentale ha portato tutti a mangiare troppo e conseguentemente ad ammalarsi molto di più. Dunque, torniamo alla natura e a quello che ci fa veramente bene anche perché ora abbiamo più mezzi culturali per capire che un cambiamento è necessario. Perché non ricominciare addirittura a mangiare gli alberi?
Da non molto tempo sappiamo che abbracciare gli alberi ci fa stare bene: ci mette in contatto diretto con la natura e ci fa sentire in sintonia con l’universo! Scoperta più recente è che mangiarne alcune parti ci aiuta a stare meglio fisicamente. D’altra parte, sappiamo che nei tempi antichi fosse normale, trovandosi intrappolati una foresta, sopravvivere così; ora però sappiamo molte cose in più. Cominciamo dalla corteccia: ne esiste una esterna, quella che protegge la pianta dagli attacchi dell’ambiente esterno e quella interna che porta il nutrimento.
Per beneficiare delle qualità della corteccia, bisogna fare dei piccoli tagli e prelevare dei nastri, facendo molta attenzione a non rovinare il fusto e con molto rispetto per l’albero: i nastri possono essere essiccati e macinati come farina, usandoli nell’impasto per torte, pane. Gli alberi da cui si può prelevare sono molti: tiglio, ontano frassino, pino, betulla, acero rosso e salice. Tutti con proprietà antinfiammatorie e depuranti. La linfa invece la conosciamo già perché la utilizziamo per fare lo sciroppo d’acero ma si può prendere anche dal noce, dal tiglio e dalle betulle. È ottima come antiossidante.
I boccioli di alcuni alberi come l’abete, la thuja, la betulla e l’ontano, possono essere aggiunti alle insalate o mangiarli tostati utili per depurare le vie urinarie. Non dimentichiamo gli aghi delle conifere che messi in infusione in acqua calda, ci danno un ottimo tè invernale, ricco di vitamina C per rafforzare il sistema immunitario. Curiamoci con gli alberi dal punto di vista fisico e psicologico.
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