Esiste una cura per il singhiozzo? E, se sì, quale? Ecco cosa dice la scienza in merito ai rimedi contro un “inconveniente” molto comune.
Il singhiozzo, dovuto a quelle improvvise e talvolta fastidiose contrazioni del diaframma, può essere una brutta bestia. Specie se va avanti ad oltranza e in modo incontrollato. Il diaframma si contrae e, subito dopo, la parte superiore della trachea (la glottide) si chiude, producendo quell’inconfondibile quanto imbarazzante suono. Alzi la mano chi non l’ha mai sperimentato!
Il singhiozzo può essere fastidioso e scomodo, ma di solito se ne va da solo, nel giro di poco tempo. Il problema è che talvolta si mette in moto nei momenti più inopportuni, per esempio durante un evento importante, mentre parliamo al telefono o nel corso di una riunione di lavoro. Sebbene non esista una cura infallibile, gli esperti suggeriscono diverse tecniche piuttosto efficaci. Vediamole una per una.
1. Tecniche di respirazione:
Trattenere il respiro per un breve periodo, a quanto pare, aumenta il livello di anidride carbonica nel flusso sanguigno, il che può aiutare a ripristinare la respirazione “normale” e a fermare il singhiozzo. Potrebbe essere utile anche respirare in un sacchetto di carta, oppure fare un respiro profondo, bloccare la bocca e spingere con i muscoli come per forzare l’aria fuori, come se ci si stesse sforzando in bagno.
2. Acqua potabile o zucchero semolato:
Questi rimedi mirano a interrompere il ciclo del singhiozzo stimolando il nervo vago, che svolge un ruolo nella regolazione delle contrazioni del diaframma.
3. Mangiare qualcosa di dolce o acido:
Simile al punto precedente. Si ritiene che il consumo di qualcosa di dolce o acido stimoli il nervo vago e potenzialmente fermi il singhiozzo.
4. Distrazione e relax:
Impegnarsi in attività che distolgono l’attenzione dal singhiozzo o inducono rilassamento (per esempio: contare a ritroso, concentrarsi sulla respirazione o massaggiare delicatamente l’area intorno al diaframma) può essere utile per fermarlo.
Questi metodi potrebbero non avere un effetto fisiologico diretto, ma possono comunque aiutare a spostare altrove la concentrazione. Certo, non ci sono molte pezze d’appoggio scientifiche. La maggior parte degli studi condotti sul singhiozzo si basa su resoconti aneddotici o su esperimenti su piccoli campioni e mancano ricerche e dati solidi sulle cure. Ma, come dice l’antico proverbio, tentar non nuoce.
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