Sai che l’Italia non ha idea di dove andare a collocare le scorie radioattive? Nessuno le vuole! Ma un paesino chiede di “ospitarle”!
L’Italia è un paese denuclearizzato, quarant’anni fa è stato fatto un referendum e gli italiani hanno deciso che le centrali nucleari presenti dovevano essere chiuse e non si poteva costruirne di nuove in seguito. Le centrali sono state chiuse, sì, ma è rimasto il problema delle scorie. Ovviamente devono essere messe da qualche parte, anzi, per la precisione, devono essere poste in dei contenitori appositi che non ne permettono la fuoriuscita e sepolte sotto terra superficialmente.
Il terreno in cui possono essere sepolte sarà scelto in base a determinate caratteristiche che garantiscano la non contaminazione per l’ambiente. Lo Stato dopo la chiusura delle centrali ha fatto molti studi accurati per individuare i siti dove era possibile posizionare le scorie ma, ovviamente, nessun comune voleva essere il prescelto! Sollevazioni popolari hanno rimandato tutto al mittente ma queste, in qualche modo, devono essere smaltite. Tuttavia, quest’anno un piccolo comune ha deciso di accogliere le scorie.
Sono passati più di vent’anni da quando il Ministero dell’Ambiente del Governo Berlusconi, designò come luogo unico per il deposito delle scorie Scanzano Jonico in provincia di Matera. C’è stata una protesta popolare molto forte fino a che il Governo decise di stralciare, dalla lista dei siti possibili, Scanzano. Quindi è esattamente da allora che non c’è stata più nessuna decisione da parte del Ministero, dal 2003! Ora si sta riprendendo in mano la situazione e sono stati pubblicati i nuovi siti possibili, tra questi non c’é il comune che invece si è auto candidato: Trino, alle porte di Vercelli.
Questo piccolo comune piemontese ha presentato la candidatura per accogliere le scorie, attraverso il Sindaco Daniele Pane. Dopo un dibattito con la cittadinanza, il primo cittadino ha deciso la candidatura. Trino ha già una centrale nucleare dismessa nel 1990 a seguito del referendum, il sindaco quindi sostiene che il paese ospita già scorie radioattive e che quindi può anche prenderne altre! Fra l’altro in un paese vicino c’è un impianto proprio per il riprocessamento dell’uranio. Così, quindi, detengono già l’80 % della radioattività italiana e il sindaco dice che se tutti continuano a dire di no non si arriverà mai a risolvere il problema.
L’impatto economico della struttura che eventualmente sarà costruita, è positivo: oltre agli incentivi statali, offrirebbe 4000 posti di lavoro per la costruzione e, a lavoro ultimato, almeno 700 posti per la gestione. Il Sindaco di Trino sottolinea questo aspetto che in un momento di crisi come questo è allettante per i cittadini che hanno dato parere positivo all’iniziativa del sindaco. Tuttavia, bisognerà vedere quanto conteranno le frange di ambientalisti contrari all’opera e soprattutto se il sito è effettivamente idoneo all’opera.
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