La “Legge Iginio Massari” vede il noto pasticciere passare dalla pasticceria alla politica. Ma di che si tratta, di preciso? Ecco i dettagli.
Sapevate che Giorgia Meloni ha sempre adorato il lavoro di Iginio Massari? La premier ha già fatto gli auguri personalmente al pasticciere quando ha raggiunto gli 80 anni nel 2022. Ancora prima, nel 2020, aveva messo la foto di un dolce, la Torta Rinascimento, da dedicare alla bellezza e alla cultura italiana. Durante una pausa dagli impegni politici, la Meloni aveva fatto visita alla pasticceria di Massari, e il resto è storia.
Da qui la novità in arrivo dal Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria, Pianificazione Artigianali di Rimini. È partito qui, infatti, il processo di approvazione del disegno di legge per l’istituzione della figura di Maestro dell’arte della cucina italiana. Questo è stato battezzato come “Legge Massari” da Francesco Lollobrigida, il ministro dell’Agricoltura. Questo onore al pasticciere non stupisce, visto che ha partecipato con Lollobrigida a un’iniziativa per promuovere la frutta a guscio in passato.
Secondo questo nuovo provvedimento, l’Italia si adeguerà agli altri Paesi riconoscendo ufficialmente i mestieri di pasticciere, chef e artigiano del cibo. Lollobrigida ha sottolineato il nominativo di Legge Massari proprio al fine di riconoscerne la paternità al maestro Massari a pieno titolo. Sarà Massari stesso, infatti, a fare da guida alla commissione che dovrà giudicare tecnicamente i futuri Maestri che ambiscono a ricevere il riconoscimento ufficiale di “Maestro dell’Arte della Cucina Italiana”. Un riconoscimento prestigioso, che eleva Massari a un vero e proprio ambasciatore del cibo italiano.
Il Governo riconosce a Massari, infatti, un ringraziamento per l’azione promozionale del cibo italiano nel mondo, dandogli il titolo ufficiale di Ambasciatore per il suo sforzo. Un anno fa, infatti, il Governo aveva già preso un impegno con il maestro Massari, sempre al Salone Internazionale di Rimini, di portare in Parlamento l’idea della normativa. Lo scopo era di dare la possibilità al Governo di concedere un attestato ai Maestri della cucina italiana, in modo da riconoscere ufficialmente il loro valore e promuovere la qualità della nostra cucina. L’idea è stata ispirata da Massari stesso, e quindi non stupisce che il nome della Legge vada direttamente a lui.
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