Dopo aver effettuato la transizione ha scoperto qualcosa di incredibile. Che cosa hanno trovato i medici di preciso?
Può capitare che una donna o un uomo non si identifichi nel proprio sesso. Così, decide di effettuare la transizione con la terapia ormonale, in maniera tale da cambiare sesso ed essere in pace con la propria persona. Durante questo periodo può essere davvero tutto. E quando vengono a galla delle situazioni particolari, allora bisogna decidere in che modo intervenire.
La storia di Marco arriva da Roma e presenta uno di quegli eventi a cui nessuno si sarebbe aspettato di assistere. Il ragazzo non riusciva a riconoscersi nel suo corpo di donna. Così ha iniziato il percorso per cambiare sesso, seguendo le varie procedure mediche predisposte per l’operazione. In seguito ha avuto inizio la terapia ormonale, che gli ha permesso di assumere delle vere e proprie sembianze maschili. A conti fatti, stava diventando un uomo, proprio come aveva desiderato da sempre.
Come riportato da la Repubblica, il giovane si era sottoposto anche ad una mastectomia. Nel frattempo il Tribunale aveva autorizzato la rettifica anagrafica del sesso e del cambio di nome. Tutto stava andando per il meglio e mancavano soltanto gli ultimi accertamenti medici all’ospedale. Dopo le analisi e le procedure che gli sarebbero serviti per la transizione (l’intervento per l’esportazione dell’utero), i medici fanno una scoperta particolare. Marco era incinta già da ben cinque mesi, e lui non lo sapeva.
Alla luce di questi fatti i medici devono capire come intervenire. Questo perché possono esserci delle complicanze importanti. Ad esempio non possono eseguire l’isterectomia dato che è incinta da cinque mesi. Ciò che devono fare adesso è sospendere la terapia per evitare che il feto subisca dei danni irreparabili. Anche Marco è in pericolo dato che potrebbe avere delle ripercussioni sullo stato coagulativo del corpo. Non è una situazione che può essere sottovalutata in alcun modo.
Ma come è possibile che sia avvenuta questa situazione? Gli esperti affermano che la terapia ormonale blocca il ciclo mestruale, ma non funziona come una pillola contraccettiva. La persona può continuare a ovulare e rimanere incinta a seguito del rapporto sessuale. Per ora Marco e il feto non sono in pericolo. I futuri accertamenti potranno confermare con certezza qual è la strada migliore da seguire per mantenerli in salute.
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