Per chi compra l’acqua minerale in bottiglia non ci sono buone notizie. Nessuna di esse supera del tutto i test di qualità.
In quanti comprano acqua in bottiglia preferendola a quella del rubinetto? In tanti, soprattutto dopo i vari casi legati agli Pfas e altre contaminazioni. Ci si sente più sicuri dato che le indicazioni sul residuo fisso e i minerali disciolti sono riportate in modo chiaro sull’etichetta. Ma questo potrebbe cambiare ora che la rivista Gambero Rosso ha svolto dei test sull’acqua in bottiglia.
In tutto i marchi analizzati sono stati 46, tra cui troviamo le acque lisce o effervescenti naturali (non gassate) più vendute sul mercato. Per i test sono stati coinvolti due water tester insieme ad altri assaggiatori esperti, che hanno assaggiato le acque alla cieca. Dalla lista di etichette sono state escluse San Pellegrino e Acqua Panna in quanto sponsor di Gambero Rosso.
La votazione ricevuta dalle acque minerali è stata espressa in centesimi dalla giuria, tenendo in considerazione cinque indicatori: armonia, pulizia, leggerezza, piacevolezza e complessità. Nessuna delle etichette analizzate è riuscita ad raggiungere il punteggio pieno di 100/100, anzi sorprende che il valore massimo registrato sia stato 91/100.
La prima in classifica per gli esperti di Gambero Rosso è l’acqua naturale San Bernardo, che ha totalizzato una votazione piena per 4 indicatori, scadendo solo nell’aspetto della “complessità”. Si tratta di un’acqua con basso residuo fisso e povera di sodio che sgorga dalla “Fonte miracolosa di S. Bernardo” e viene imbottigliata dal 1926. La sua storia ormai ha quasi 100 anni.
Con un totale di 90/100, appena un punto sotto la San Bernardo, si trova la Lauretana, minimamente mineralizzata. Anche in questo caso l’indicatore che la fa scivolare lontana dal punteggio massimo è la complessità, che potrebbe essere dovuto al suo bassissimo contenuto di sali minerali. Il residuo fisso della Lauretana è di appena 14, meno della metà rispetto alla precedente.
Al terzo posto c’è la Frarassi, un’acqua oligominerale e quindi con un residuo fisso più alto delle precedenti. In totale ha ottenuto un punteggio di 85/100, ma ha una complessità superiore a quelle che la precedono. Proprio per i sali minerali più abbondanti registra un voto basso nella leggerezza, ma buono nella piacevolezza.
Seguono con punteggi simili l‘acqua Consilia, la Fabia e la Fonte Ilaria, tutte e tre oligominerali. Tra di loro hanno valori simili per piacevolezza e pulizia, ma a livello di armonia la Consilia è leggermente più bassa delle altre. Chissà se nel tempo in base a questi test le acque italiane sapranno come migliorare ancora.
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