Le previsioni sui cambiamenti climatici non lasciano dubbi: secondo l’INGV l’Italia sarà ampiamente sommersa dall’acqua.
Passano gli anni e ben poco si fa per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. I Governi stanno adottando qualche misura, ma non è abbastanza. Gli esperti calcolano quali potranno essere gli scenari futuri e purtroppo non ci sono buone notizie.
Anzi, proprio a seguito di un ricalcolo effettuato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e altre realtà competenti, sembra che le cose andranno peggio di quanto si pensasse. Ecco la novità e il monito lanciato dagli scienziati.
INGV lancia l’allarme, ecco fin dove l’Italia potrebbe essere sommersa dal mare entro pochi anni
L’immagine di un territorio completamente allagato dal mare non è nuova, perché è una delle ipotesi più accreditate degli ultimi anni.
Si tratterebbe (per l’Italia ma anche per altri Paesi) dell’innalzamento dei mari dovuto allo scioglimento dei ghiacciai. In effetti, la strada che si sta prefigurando è quella, perché le temperature sono sempre più alte e al momento non si sa come limitare il surriscaldamento della Terra.
Oltre a questo dato, già di per sé preoccupante, se ne aggiunge un altro. Infatti di recente sono stati esaminati i dati e gli aggiornamenti evidenziati presentano una previsione più grave di quella ipotizzata finora.
Uno studio dell’INGV ha permesso di aggiungere un nuovo dato; le erosioni dei territori stanno procedendo più velocemente non solo a causa dell’innalzamento dei mari, ma anche perché il terreno stesso si sta abbassando. Questo deriva dalle attività umane nonché da processi naturali.
Studi più recenti realizzati dall’INGV e dal Radboud Radio Lab del Dipartimento di Astrofisica dell’Università di Radboud in Olanda, hanno utilizzato strumenti molto precisi. Più nello specifico, come dichiarato da Enrico Serpelloni dell’Ingv, co-autore dello studio, sono state utilizzate le stazioni geodetiche satellitari GNSS, posizionate entro 5 km dal mare, che hanno calcolato la velocità di spostamento verticale del suolo. Dunque gli scienziati, a seguito di tutti i dati raccolti, hanno previsto quanto segue:
- 38.500 km quadrati di coste del Mediterraneo (delle quali 19.000 km quadrati si trovano nel bacino settentrionale) verranno esposte al rischio di inondazione
Si tratta di uno scenario “apocalittico” perché come possiamo immaginare il suolo allagato non sarà più vivibile e non vi si potrà più coltivare, o innalzare attività, aziende, impianti strutturali e quant’altro. Secondo gli esperti, non c’è rimasto molto tempo per attuare strategie che vadano ad evitare questo scenario drammatico.