L’Italia è un’area geografica molto attiva dal punto di vista geologico. Quali sono le regioni più colpite dai terremoti?
I terremoti sono qualcosa di quotidiano in Italia. Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INFV) ce ne sono stati oltre 44 al giorno, in media uno ogni mezz’ora. Alcuni sono stati anche molto forti, ma non ci sono state tragedie o gravi danni. L’intera zona del Tirreno e dell’adriatico, inclusa la costa dalmata, tra Slovenia, Croazia e Bosnia.
L’Italia è storicamente luogo di attività sismica molto intensa. Fin dall’antichità si registrano forti terremoti in quasi tutte le zone del nostro Paese. Pochissime le eccezioni, l’unico luogo completamente non sismico è la Sardegna, mentre alcune zone della Lombardia e del Piemonte rimangono a basso rischio. Per il resto del Paese invece, i movimenti sismici sono una realtà pressoché quotidiana.
La ragione di questa situazione è da ricercarsi nel posizionamento geografico del nostro Paese e nell’origine dei terremoti stessi. La teoria della tettonica a placche, che spiega questi fenomeni, dice che la crosta terrestre sia divisa in diverse zone, dette appunto placche tettoniche, che si avvicinano e si allontanano progressivamente l’una dall’altra con movimenti di lunghissimo periodo. Questi moti accumulano energia cinetica, che si sfoga localmente.
Così hanno origine i terremoti, che sono la conseguenza di uno scontro locale tra le placche. Le linee di divisione delle placche sono quindi i luoghi in cui i terremoti accadono più spesso, e l’Italia è attraversata quasi per intero da una di queste faglie. Si tratta di quella che divide la placca africana da quella euroasiatica, e che risale la penisola lungo la dosale appenninica per poi continuare lungo le alpi e ridiscendere nei Balcani.
I terremoti si misurano normalmente secondo la scala Richter, che prende in considerazione l’energia sprigionata da un sisma. Non si tratta di una scala lineare, ma logaritmica. Questo significa che più il grado di un terremoto aumenta, più aumenta la differenza di energia rilasciata con quello precedente. Un terremoto di grado 1 rilascia la forza di un’esplosione pari a quella di mezzo chilo di dinamite, uno di grado 2 è pari a 15 chili, uno di grado 3 a 477 chili.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha diffuso i dati relativi a quanti terremoti ci siano stati in Italia nel 2023 e dove i sismi si siano verificati. In totale il nostro Paese è stato scosso da 16.307 terremoti, una media di 44 al giorno, uno ogni mezz’ora.
Il numero di fenomeni si è mantenuto costante rispetto ai 4 anni precedenti e risulta in costante calo dal 2016, anno di picco dei terremoti nell’ultimo decennio, durante il quale si verificò una sciame sismico che portò all’ultimo fenomeno grave, quello che distrusse alcuni comuni dell’Italia centrale, tra cui Amatrice.
Quasi tutti questi terremoti sono stati di intensità abbastanza lieve. Soltanto 2 hanno superato il magnitudo 5, e sono stati entrambi a largo delle coste italiane. Altri 24 sono rimasti tra 4 e 4.9, localizzati soprattutto il Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Gargano, Molise e in Campania, con un’attività molto intensa della zona dei Campi Flegrei.
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