Le sei missioni spaziali previste per il 2024 potrebbero fornirci importanti informazioni sull’universo. Scopriamo quali sono in programma
Cari appassionati dello Spazio, tenetevi forte perché il 2024 sarà un anno ricco di scoperte straordinarie. Ormai è tutto pronto per le sei missioni spaziali che avranno luogo proprio nell’arco dei prossimi 12 mesi.
Quali sono gli obiettivi di quest’anno? Quali aspetti dell’Universo verranno indagati? Non ci resta che scoprirlo elencando le 6 missioni spaziali previste per il 2024.
Il 2024 sarà decisamente un anno stellare, o meglio lunare. Infatti, durante il suo corso avverranno moltissime missioni spaziali che vedranno proprio la Luna come protagonista.
Ma oggi vogliamo parlarvi di 6 di queste, che potrebbero rappresentare una svolta decisiva per il futuro del genere umano.
Scopriamo subito quali sono e perché sono così importanti.
Il 17 gennaio verrà lanciato nello spazio il Razzo Falcon 9 con la navicella Crew Dragon su cui viaggeranno Michael Lopez-Alegria, ormai un veterano dello Spazio, e l’astronauta italiano Walter Villadei. La missione durerà 10 giorni e ha come destinazione la Iss: la Stazione Spaziale Internazionale. Questo sarà solo uno dei molteplici lanci previsti per il 2024 verso questa meta, ma ognuno di loro aiuterà ad aggiungere un tassello importante alla conoscenza dello Spazio.
Nel 2024 il programma Commercial Lunar Payload Services, prevede una collaborazione della NASA con diverse compagnie spaziali private. L’obiettivo delle missioni sulla Luna sarà quello di portare sul Satellite strumentazioni utili a misurare dati importantissimi per il futuro, come la quantità di idrogeno sulla superficie lunare e l’entità delle radiazioni a cui è soggetta. Tutte informazioni di vitale importanza, soprattutto in vista della missione Artemis-2 che porterà a Novembre un intero equipaggio in orbita lunare per più giorni.
La luna sarà anche soggetta a numerose altre analisi e osservazioni nell’arco del 2024. La mappatura dell’acqua lunare avverrà grazie al Trailblazer della NASA, uno strumento sofisticato realizzato nel corso del 2023, che consentirà di indagare l’idratazione del territorio lunare.
Queste informazioni saranno di primaria importanza per stabilire se in futuro la Luna potrà o meno essere abitata. Il Traiblazer stabilirà e se l’acqua lunare risiede nella struttura dei minerali o va ricercata nelle grandi distese di ghiaccio della superficie.
La raccolta di questi dati si andrà ad aggiungere al bagaglio di informazioni necessarie per pianificare al meglio la missione Artemis.
Si tratta di una sonda lunare cinese che partirà dal nostro pianeta a maggio 2024 con l’obiettivo di portare sulla Terra dei campioni di suolo lunare prelevati dal South Pole Aitken Basin, il cratere di impatto più grande e antico dell’intero Sistema Solare, che si trova nell’area oscura del Satellite. Il cratere ha un diametro di 2.500 km e una profondità compresa tra i 6 e gli 8 km.
Si pensa che qui giacciano delle scorte ghiacciate d’acqua che potrebbero rivelarsi molto preziose per la vita umana sulla Luna.
Nel 2029 il Chan’e 4 era già atterrato nel bacino, mostrando una grande massa di materiale nelle profondità del cratere. Che si tratti proprio di acqua ghiacciata? Lo scopriremo.
Nel 2022 la NASA, grazie alla missione Dart, aveva fatto schiantare una sonda contro Dimorphos, un piccolo asteroide, per poter simulare le reali dinamiche relative alla deviazione di un asteroide. Una missione molto utile per prepararci ad un’evenienza reale decisamente più pericolosa per il nostro pianeta.
A ottobre 2024 la sonda Hera partirà per verificare quali sono state le conseguenze della collisione. Il viaggio sarà lungo, infatti solo nel 2026 avremo notizie di cosa è successo all’asteroide Dimorphos dopo l’impatto.
Questa sonda della NASA sarà importantissima per il genere umano. Durante l’autunno del 2024 verrà lanciata sulla luna di Giove Europa, una delle principali candidate per poter ospitare l’uomo in futuro. Clipper analizzerà l’oceano salato sotto la crosta ghiacciata della superficie del Satellite e ci darà importanti informazioni sul suo contenuto. Anche in questo caso dovremo aspettare parecchio per avere sue notizie, addirittura il 2030.
Indagare l’Universo è complesso. Infatti, richiede tempo, denaro, pazienza e accuratezza.
L’uomo è abituato ad avere tutto e subito, a cercare risposte online e riceverle dopo pochi istanti. L’Universo ridimensiona il bisogno di controllo dell’essere umano e ci ricorda che le grandi scoperte richiedono tempo, cura, attesa e precisione.
Non sappiamo se prima o poi saremo davvero costretti ad abbandonare la Terra per sopravvivere, ma è affascinante pensare che lassù esistano davvero pianeti o satelliti in grado di diventare la nostra nuova casa.
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