Esistono tantissime specie di animali dal nome decisamente particolare che ricorda un personaggio storico. Vediamo quali sono quelli degni di nota
Quando gli entomologi scoprono una nuova specie di animali hanno il potere di decidere il nome da affidare loro. L’ultimo caso degno di nota è quello dello statunitense Derek Hennen, il quale, nel 2022, ha classificato 17 specie di millepiedi mai osservate fino a quel momento. E così l’entomologo ha deciso di dare a una specie il nome di sua moglie Marian (Nannaria marianae) e un’altra il nome di Taylor Swift (Nannaria swiftae), la sua cantante preferita. Si tratta sicuramente di un modo simpatico di “omaggiare” delle persone che si ritengono importanti, ma in passato ad alcune specie sono stati affibbiati nomi sicuramente discutibili. Vediamone qualcuno.
I nomi più particolari e strani che sono stati assegnati a delle specie animali
Nonostante possa sembrare singolare in alcune situazioni, la consuetudine di attribuire il nome di una persona per definire scientificamente un organismo vivente è abbastanza diffusa. Secondo le stime, circa il 20% di tutti i nomi assegnati alle specie animali sono eponimi, il che vuol dire che sono nomi dati in omaggio a una o più persone specifiche. Taylor Swift è solo una delle numerose celebrità da cui è stato tratto il nome di una specie, ed esiste persino un ampio elenco su Wikipedia suddiviso per periodi storici.
Proprio per evitare problemi, discussioni e classificare specie di animali con un nome di un personaggio poco positivo, sette università di diversi Paesi del mondo hanno proposto di eliminare la possibilità di attribuire eponimi alle nuove specie che vengono scoperte, pubblicando un articolo a sostegno di questa iniziativa sulla rivista scientifica Nature. Ma quali sono le idee alla base di questa proposta? Il concetto fondamentale che si trova alla base dell’articolo, dal titolo “Non c’è più posto per gli eponimi nella nomenclatura biologica del XXI secolo” è l’idea che questa consuetudine sia inaccettabile indipendentemente dall’individuo a cui la nuova specie viene dedicata. Questo perché si ritiene che rifletta un approccio limitante e intrinsecamente caratterizzato da atteggiamenti colonialisti.
Gli autori e le autrici di questo articolo hanno dichiarato, infatti, che “la biodiversità della Terra fa parte di un patrimonio globale che non dovrebbe essere banalizzato dall’associazione con un singolo individuo umano, qualunque sia il suo valore percepito”, concludendo che eliminare questa tradizione potrebbe comportare effetti positivi sia per le specie animali che per l’intera umanità.
Altri specialisti, sebbene in parte concordino con questo punto di vista, affermano che l’utilizzo degli eponimi può essere, e in determinati casi effettivamente è, un degno riconoscimento per i ricercatori che si sono dedicati in modo rilevante allo studio di una particolare specie e meritano di essere commemorati. Propongono quindi una riforma della classificazione degli organismi viventi che, anziché eliminare la possibilità degli eponimi, includa piuttosto un processo di valutazione preliminare dell’adeguatezza delle proposte da parte della comunità scientifica. Alcuni accademici sollevano l’obiezione che questo processo potrebbe occasionalmente causare ritardi e complicazioni, richiedendo anche una valutazione politica, la quale non rientra nelle responsabilità degli scienziati in generale.
Questo modo di classificare le nuove specie risale al XVIII secolo ed è stato introdotto dal naturalista svedese Carlo Linneo, il quale decise di inserire questa possibilità di nomenclatura appoggiandosi sulle somiglianze tra alcuni animali e gli esseri umani. Fu proprio lui a trovare un modo binomiale di chiamare le specie, inserendo per primo il genere a cui appartiene la specie e per secondo un epiteto che servisse per distinguere una determinata specie da tutte le altre del suo genere. In questi anni, però, sempre più studiosi si trovano d’accordo sull’abbandonare la possibilità di affibbiare un nome di una persona importante alle nuove scoperte, dato che, ancora oggi, esistono animali che appartengono a una specie che porta il nome di personaggi storici decisamente discutibili.
L’esempio più citato da chi porta avanti questa idea è quello di una specie assai particolare di coleottero cieco: l’Anophthalmus hitleri, il quale, come si può facilmente capire, porta il nome del leader della Germania Nazista Adolf Hitler. Il nome di questo coleottero fu selezionato da un naturalista austriaco di nome Oskar Scheibel, che lo individuò nel 1933 e decise di dedicarlo al neocancelliere tedesco Adolf Hitler. Quest’ultimo apprezzò la scelta e inviò una lettera di ringraziamento a Scheibel. A causa di questo particolare eponimo, indipendentemente dalle questioni etiche, gli esemplari di questo coleottero nel tempo sono diventati ambiti da numerosi collezionisti di cimeli nazisti, portando attualmente la specie a rischio di estinzione.
Quindi, le critiche a questo tipo di nomenclatura sono parecchie, e sotto alcuni punti di vista anche giustificate, anche se molti scienziati e la stessa ICZN (International Commission on Zoological Nomenclature), ovvero l’organo che si occupa del dirigere e controllare la nomenclatura delle specie di animali, non si trovano d’accordo e dichiarano che nessuno può sentirsi davvero offeso dal nome di un animale. In attesa di scoprire se si troverà mai un accordo che possa mettere tutti d’accordo e porre fine a queste polemiche decisamente particolari, vediamo altre specie di animali che portano il nome di personaggi famosi.
Una specie scoperta recentemente che porta un nome a dir poco particolare è il Venomius tomhardyi, un ragno della Tasmania a cui è stato affidato il nome di un attore amato in tutto il mondo: Tom Hardy.
Un altro attore che può vantarsi di aver ispirato il nome di una nuova specie è Arnold Schwarzenegger, il quale è stato d’ispirazione per lo scarabeo Agra schwarzeneggeri.
Anche Brad Pitt fa parte di questa lista di personaggi famosi, esiste, infatti, una vespa che porta il suo nome: la Conobregma bradpitti.
Esistono poi anche le vittime di una vespa che, ospitando le sue uova, nei loro ultimi momenti di vita sembrano eseguire movimenti che richiamano la danza del ventre di Shakira: la vespa parassita, a partire dal 2014, è stata denominata, per questa particolarità, proprio come la famosa cantante (Aleiodes shakirae).
Jim Morrison, John Lennon, Freddy Mercury e Jimi Hendrix: menzionati insieme in una frase, creano un’atmosfera unica. A loro sono dedicati, in sequenza, una lucertola estinta (Barbaturex morrisoni), una tarantola brasiliana (Bumba lennoni), un isopode di Zanzibar (Cirolana mercuryi) e una pianta da fiore scoperta nel 2016, conosciuta come Hendrix’s liveforever, ma il cui nome scientifico è in realtà Dudleya hendrixii.
Per concludere, parliamo di un’altra specie che ha scaturito non poche polemiche poichè ricorda il leader del fascismo italiano: Benito Mussolini. Stiamo parlando della farfalla libica Hypopta mussolinii.