È importante che i consumatori, soprattutto quelli allergici agli acari e ai crostacei, siano consapevoli della presenza di insetti nei prodotti alimentari e cosmetici. Il controllo delle etichette può prevenire reazioni allergiche indesiderate
Gli insetti nei cibi sono un argomento di discussione sempre più rilevante nel panorama alimentare odierno. Negli ultimi anni, infatti, sempre più italiani si sono avvicinati all’idea di consumare insetti come fonte alternativa di proteine. Secondo gli specialisti della Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica (Siaip), però, molti non sono consapevoli che consumano involontariamente frammenti di insetti attraverso alcuni alimenti e cosmetici presenti sul mercato. Questo può rappresentare un rischio significativo per le persone allergiche agli acari della polvere e ai crostacei.
La Food and Drug Administration (Fda) americana ha evidenziato che ci possono essere fino a 60 frammenti di insetti ogni 100 grammi di cioccolato. Inoltre, alcuni insetti come il verme giallo della farina e la farina di grillo sono stati autorizzati dalla Commissione europea per l’utilizzo negli alimenti. Insetti che vengono comunemente utilizzati come ingredienti per succhi, yogurt, rossetti e altri prodotti.
Secondo il presidente della Siaip, Michele Miraglia Del Giudice, i frammenti di insetti possono rappresentare una minaccia particolare per i bambini che sviluppano reazioni allergiche. In alcuni casi, si sospetta che possano essere implicati in episodi di anafilassi rimasti senza spiegazione. Pertanto, è fondamentale controllare sempre le etichette degli alimenti e dei cosmetici, anche se talvolta gli insetti vengono indicati solo come coloranti (E120).
Le principali proteine allergeniche negli insetti che possono causare danni alle persone allergiche sono la tropomiosina e l’arginina chinasi, allergeni noti per la stretta relazione tra artropodi e crostacei. Le persone allergiche agli acari della polvere e ai crostacei dovrebbero evitare di consumare questi allergeni, poiché potrebbero manifestare reazioni allergiche in seguito alla loro assunzione.
Angela Klain, membro junior della Siaip, sottolinea che non tutti i pazienti allergici agli acari della polvere o ai crostacei sono a rischio, ma solo quelli sensibilizzati ai panallergeni cross-reattivi come Der p10 per gli acari della polvere o Pen a1 per i crostacei. La comprensione delle relazioni tra le allergie agli acari della polvere e agli insetti è quindi essenziale.
La prevalenza dell’allergia alimentare agli insetti in Europa è ancora poco documentata a causa della mancanza di test diagnostici standardizzati, il che complica la conferma della diagnosi. In casi di incertezza si può considerare il test di provocazione orale (Tpo) solo in circostanze molto specifiche. La ricerca sull’allergenicità degli insetti commestibili è ancora in corso, e si spera che ciò possa aiutare a identificare casi di anafilassi precedentemente considerati senza spiegazione.
Gli insetti edibili sono una fonte di cibo che viene utilizzata da oltre 2 miliardi di persone in tutto il mondo. Questi insetti appartengono a diverse specie, tra cui le larve delle tarme della farina, i grilli, le cavallette e molti altri. Sono caratterizzati da un alto contenuto proteico e sono ricchi di vitamine, minerali e grassi sani.
Uno degli esempi più noti di insetto commestibile è il carminio, un colorante rosso ottenuto dalla cocciniglia del carminio. Viene utilizzato per colorare alimenti, tessuti e prodotti farmaceutici. Altri esempi includono le pupe del baco da seta, considerate una prelibatezza in Asia.
Gli insetti edibili possono essere consumati in diversi modi, a seconda delle preferenze culturali e culinarie. Possono essere mangiati crudi, fritti, essiccati, arrostiti o cucinati in vari modi. In alcune culture, vengono utilizzati come ingredienti per piatti tradizionali.
Dal punto di vista globale, i coleotteri sono gli insetti più consumati come cibo, rappresentando circa il 40% di tutte le specie di insetti conosciute. In Africa sub-sahariana, sono diffusi il consumo di bruchi, mentre in America Latina sono particolarmente diffusi il consumo di api, vespe e formiche.
Altri insetti edibili includono cavallette, locuste e grilli (Orthoptera), cicale, cocciniglie e cimici (Homiptera), termiti (Isoptera), libellule (Odonata), mosche (Diptera) e altri ordini. I Lepidotteri, che includono i bruchi, vengono consumati principalmente a causa della loro elevata presenza proteica. Gli imenotteri, come le api e le vespe, vengono consumati principalmente durante i loro stadi larvali o pupali.
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