Scopriamo la vita e il contributo alla medicina di Gao Yaojie, la dottoressa e attivista cinese che divenne la paladina dei malati di Aids
Si è spenta all’età di 95 anni la dottoressa Gao Yaojie, figura importantissima in Cina grazie al suo impegno nella campagna per la sensibilizzazione e nella lotta contro l’Aids, motivi per cui, a causa delle forti pressioni esercitate nei suoi confronti da parte del governo di Pechino, è stata obbligata a emigrare negli Stati Uniti, Paese in cui è deceduta lo scorso 12 dicembre. Vediamo tutti i suoi contributi maggiori alla medicina e all’umanità.
La dottoressa Yaojie, dopo una grande carriera in ambito sanitario, ha deciso di trascorrere gli ultimi anni della sua vita rimanendo al fianco delle persone meno fortunate come infermi e orfani, fino a quando non si è spenta domenica scorsa a New York, come confermato dal politologo, esperto di Cina e suo amico Andrew Nathan, il quale aveva il compito di gestire gli affari di Gao Yaojie negli Stati Uniti.
È stato proprio lui a dichiarare che, nonostante la dottoressa fosse fragile, continuava a svolgere il proprio lavoro, trascorrendo fin troppo poco tempo riposandosi. Proprio per questi motivi la sua morte è stata un fulmine a ciel sereno, sicuramente inattesa.
La ginecologa aveva deciso di emigrare a New York nel 2009, scappando dalle persecuzioni dei funzionari cinesi che serbavano rancore nei suoi confronti per aver rivelato al mondo intero l’occultamento della vera portata dell’epidemia di AIDS nell’Henan.
Tra i pionieri nel comprendere la misteriosa malattia negli anni ’90, Gao scoprì che molti contadini poveri avevano contratto l’AIDS o l’HIV vendendo sangue in programmi di raccolta poco igienici avviati dal governo circa dieci anni prima. Mentre le autorità cinesi si impegnavano a nascondere la gravità della situazione, cercando di nascondere lo scandalo a tal punto da negare qualsiasi tipo di assistenza ai cittadini, Gao decise di spendere buona parte della sua pensione per acquistare medicine e forniture di base da mettere a disposizione dei più bisognosi. Si stima che almeno un milione di contadini solo nell’Henan abbiano contratto l’HIV/AIDS attraverso il commercio del sangue. Gao, una grandissima attivista convinta e capace, ottenne un riconoscimento internazionale per il suo impegno, nonostante la negazione del passaporto che durò per diversi anni e la stretta sorveglianza a cui era sottoposta da parte delle autorità. Solo nel 2001 la Cina ammise la crisi, per poi dare alla dottoressa un premio nel 2004 come riconoscimento del suo importantissimo lavoro.
Proprio per tutti questi motivi la dottoressa Gao Yaojie è stata inserita di diritto tra le figure più importanti per la lotta contro l’Aids e l’aiuto alle persone malate. Ma che cos’è l’Aids? Vediamo insieme tutte le caratteristiche della malattia che ha sconvolto il mondo negli anni Ottanta e Novanta.
L’Aids (sindrome da immunodeficienza acquisita) è una malattia che ha destato non poco scalpore negli ultimi anni del secolo scorso, portando, soprattutto all’inizio, a una paura esagerata nei confronti della stessa e delle persone che l’avevano contratta. Questa sindrome è stata citata per la prima volta solamente nel 1981, ma già a partire dal decennio precedente erano stati segnalati soggetti affetti da Aids negli Stati Uniti, in Europa, in Africa e in altre zone del mondo.
L’Aids è una malattia infettiva causata dal Virus HIV (ovvero il virus dell’immunodeficienza umana), il quale ha come effetto quello di ridurre le difese immunitarie del corpo umano. Il virus agisce demolendo le cellule CD4, fondamentali nella difesa contro altre infezioni. È importante sottolineare che non esistono cure o vaccini per eliminare in modo definitivo l’infezione. Le attuali terapie per l’infezione da HIV, note come terapia antiretrovirale, consistono in combinazioni di farmaci che, inibendo la replicazione del virus, rallentano la disgregazione del sistema immunitario e la progressione della malattia. Il test HIV, che deve essere eseguito per legge in modo anonimo e veloce, è l’unico strumento disponibile per avere una diagnosi precoce.
Ma in che modo si trasmette il virus dell’HIV? È assolutamente fondamentale sapere che il virus dell’HIV si può trasmettere in qualunque stadio esso si trovi tramite rapporti sessuali non protetti, scambio di sangue, trasmissione genetica tra mamma e bambino durante tutto l’arco della gestazione, durante il parto e con l’allattamento al seno. Questo virus ha, purtroppo, una grande capacità di replicazione (durante la quale sfrutta i globuli bianchi distruggendoli, motivo per cui si abbassano le difese immunitarie dei soggetti che vengono colpiti da questa malattia), in modo maggiore poco dopo il momento dell’infezione. Dal momento in cui viene contratto il virus, fino a quando la malattia diventa “conclamata”, e quindi si diventa malati di Aids e il sistema immunitario diventa estremamente vulnerabile, può passare diverso tempo, in alcuni casi anche molti anni.
Ma quali sono i sintomi dell’Aids? Il virus si mostra in due fasi distinte tra loro. La prima fase, la quale inizia poche settimane dopo l’infezione, è caratterizzata dalla possibilità di sviluppare sintomi come febbre, gonfiore delle ghiandole linfatiche, macchie e sfoghi sulla cute, forte sudorazione notturna e dolore alle articolazioni e ai muscoli. L’infezione, però, progredisce sempre in maniera diversa e quindi il paziente può essere asintomatico per diversi anni (situazione che viene definita “latenza clinica”).
Nella seconda fase, invece, si prendono in considerazione i pazienti a cui non è stato diagnosticato in modo precoce l’HIV, motivo per cui possono manifestarsi in loro diverse infezioni causate da patogeni definiti “opportunisti”, i quali sono già presenti all’interno del corpo umano e possono causare malattie potenzialmente letali.
Esistono modi per prevenire l’Aids? Per prevenire l’Aids i consigli sono pochi, ma allo stesso tempo molto semplici: è necessario non mettere in pratica comportamenti che possono aumentare il rischio di contagio. Ad esempio, in ambito sessuale, è sempre bene utilizzare il preservativo.
Come viene effettuata la diagnosi? La conferma di un’infezione da HIV può avvenire tramite un test del sangue (ELISA), che individua gli specifici anticorpi del virus. Un risultato positivo all’ELISA richiede sempre una conferma tramite un secondo test (Western Blot). Nei primi mesi post-esposizione, il virus potrebbe non essere ancora rilevabile, creando il cosiddetto “periodo finestra”, in cui si è contagiati e contagiosi, ma la sieroconversione non è ancora avvenuta. Esistono oggi test precoci per la positività all’HIV (antigene p24, test combinati). Il test, eseguibile con un semplice prelievo di sangue, il quale è da effettuare obbligatoriamente in modo anonimo.
Quali sono i trattamenti che vengono messi in atto per i pazienti colpiti dal virus dell’HIV? Come detto in precedenza, al momento, non sono disponibili rimedi per eliminare l’infezione da HIV. La gestione dell’infezione coinvolge il controllo del virus mediante una miscela di farmaci che inibisce la sua replicazione, riducendo la carica virale e, di conseguenza, il danneggiamento del sistema immunitario.
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