Quella di Pogba potrebbe essere solo una delle tante lunghissime squalifiche comminate nella storia del calcio. Vediamo quali sono le altre
La Procura nazionale antidoping ha richiesto quattro anni di squalifica per Paul Pogba. Nessun patteggiamento, dunque, come si era rumoreggiato recentemente, per il centrocampista francese della Juventus, risultato positivo al testosterone sintetico nel test antidoping effettuato da un laboratorio di Roma dopo la partita tra Udinese e Juventus, disputata lo scorso 20 agosto. Sospeso in via precauzionale il 12 settembre, il centrocampista della Juventus è risultato positivo anche nelle controanalisi, i cui risultati sono stati ottenuti il 6 ottobre. La richiesta di quattro anni corrisponde alla sanzione prevista per il doping nel caso in cui non ci sia un accordo: sembra che il giocatore abbia declinato una proposta che lo avrebbe svincolato dai campi per due anni. Pertanto, Paul Pogba sarà processato davanti al Tribunale nazionale antidoping. Ma questa potrebbe essere solo una delle tante lunghissime squalifiche (anche se una delle più lunghe) che hanno colpito i calciatori nella storia di questo sport. Quali sono le altre? Ecco alcuni esempi.
I giocatori di calcio, oltre ad essere dei “privilegiati” in un mondo che si complica sempre di più, sono anche degli esempi di comportamento da cui i giovani traggono ispirazione. Una responsabilità significativa, ma che sembra non avere effetti rilevanti in alcuni casi, con numerosi episodi non proprio esemplari che hanno coinvolto talenti compromettendo carriere molto promettenti. In questo contesto, esaminiamo alcune delle squalifiche più lunghe comminate a questi calciatori, alcuni dei quali sono grandi icone del calcio, per le malefatte più disparate. Ecco la lista.
Diego Armando Maradona, 1994. Anno 1994, durante il mondiale statunitense, quello del rigore decisivo in finale sbagliato da Roberto Baggio, l’intero mondo aspetta con ansia il ritorno in campo del leggendario Diego Armando Maradona. Dopo la squalifica per doping nel 1991 e le esperienze con Siviglia e Newell’s Old Boys, i tifosi del calcio anticipano l’attesa per il Pibe de Oro, il quale, per presentarsi al meglio, si ritira temporaneamente dalle partite di club nei mesi precedenti pur di allenarsi al meglio con il suo preparatore atletico personale. Tutto sembra procedere bene, Diego è in forma, partecipa alle amichevoli prima della Coppa del Mondo e segna un gol epico nel debutto con la Grecia, celebrando con una esultanza sfrontata e rabbiosa rivolta a una telecamera. L’Argentina vola alto, Diego sembra rinato, ma poi, quando sembra che tutto vada per il verso giusto, arriva il colpo fatale: il 15 giugno, al termine della vittoriosa partita contro la Nigeria, Maradona risulta positivo all’efedrina, mettendo fine al suo sogno di portare l’Argentina alla vittoria. Dopo l’incidente, la FIFA lo squalifica per altri 15 mesi dai campi di gioco, fino al suo ritorno, avvenuto nel 1995, con la maglia del Boca Juniors.
Diego Armando Maradona, 1991. Il calciatore più talentuoso di sempre si trovava a fronteggiare un demone particolare: la cocaina. Sì, perché questa sostanza, popolare tra artisti, VIP e individui di tutto il mondo, aveva messo in ginocchio persino il genio numero 10 amato e ammirato nei campi di gioco di Argentina, Spagna e Italia. Un 10 straordinario, sontuoso, elegante e carismatico che aveva portato successi e riscatto a Napoli. Il 17 marzo 1991, dopo una partita tra Napoli e Bari (che si concluse 1-0), segnò la fine del suo profondo legame con la città e i tifosi a causa della solita piaga: la cocaina. Questa sostanza proibita venne rivelata da un impietoso controllo antidoping che segnò la conclusione della carriera calcistica di Maradona all’ombra del Vesuvio, con la sua prima, ma non ultima, squalifica di 15 lunghi mesi.
Eric Cantona, 1995. Eric Cantona, con il suo genio e la sua sregolatezza, rappresenta un talento transalpino discussi e controverso. Arrivato alla corte di Ferguson nel 1992 dal Leeds United, Cantona è diventato rapidamente il beniamino dei tifosi Red Devils, guidando la squadra alla conquista di 2 campionati inglesi, 2 Charity Shield e 1 FA Cup. Tuttavia, il 25 gennaio 1995, durante una partita in trasferta contro il Crystal Palace, Cantona ha reagito a un fallo subito e a un tifoso avversario insultante (Matthew Simmons) tirando un calcio. Questo gli è costato una squalifica di nove mesi, fino all’ottobre successivo, e la squadra di Old Trafford ha perso il campionato in extremis, vinto sorprendentemente dal Blackburn di Alan Shearer (34 gol).
Mark Bosnich, 2002. Mark Bosnich, uno dei portieri più promettenti del calcio australiano e non solo, ha rovinato la sua carriera a causa delle sue bizze fuori dal campo. L’estremo difensore di Aston Villa, Manchester United e Chelsea ha chiuso quasi definitivamente la sua carriera nel 2002 con la più lunga squalifica mai comminata a un tesserato in Premier League: 9 mesi lontano dal campo per sostanze stupefacenti. Mentre indossava la maglia dei Blues, Bosnich fallì un test antidoping a causa della sua dipendenza dalla cocaina, giustificata da una recente delusione amorosa. Questo episodio gli costò non solo l’assenza dal rettangolo di gioco ma anche il conseguente licenziamento da parte della compagine londinese.
Vinnie Jones, 1992. Concludiamo questa panoramica sui calciatori che hanno attirato biasimi mediatici e significative squalifiche con Vinnie Jones, ex difensore di Wimbledon e Leeds United. Pur non avendo ricevuto una delle sanzioni più elevate, è incluso in questa lista per la peculiare modalità con cui è stato allontanato dal campo per un periodo considerevole. Nel 1992, quando giocava per il Chelsea, Jones pubblicò un video intitolato “Soccer’s Hard Men”, mostrando tutti i suoi interventi pericolosi e quelli di molti altri calciatori con caratteristiche simili, spiegando come diventare “uomini duri”. Per questa iniziativa, in un’epoca pre-social media, la Football Association gli inflisse una multa di 20mila sterline e una squalifica di 6 mesi.
Ma per quanto riguarda il nostro campionato, invece, qual è stata la squalifica più lunga di sempre? La risposta è da ricercare nella stagione 1949/50, insomma, non pochi anni fa. Il primato nel nostro campionato in questa speciale classifica, infatti, spetta a Aredio Gimona, al tempo centrocampista del Palermo. Nel corso della partita contro la Roma, Gimona commise un violento intervento su Pesaola, con la conseguente rottura di tibia e perone per l’attaccante giallorosso. Gli undici mesi di squalifica sembrarono quasi un sollievo per il giocatore, considerando che inizialmente la Federazione aveva valutato l’opzione di radiarlo.
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