La comunità scientifica ha formulato varie ipotesi sul comportamento, nessuna delle quali ha a che fare con il desiderio di aprire una panetteria
Capire un gatto non è sempre un’impresa facile. I comportamenti dei felini possono apparire incomprensibili anche agli occhi di chi è abituato ad avere a che fare con loro ogni giorno e spesso sono accettati come un “dato di fatto” senza approfondirli troppo. Serve a poco chiedersi perché un gatto desideri uscire da casa per rientrare meno di due minuti dopo e cambiare idea ancora più in fretta, tanto continuerà a succedere a prescindere da quanto siano chiare le intenzioni dell’animale. Per non parlare dei momenti in cui i mici fissano il nulla come se avessero visto un fantasma: scoprire la verità dietro a un simile comportamento potrebbe portare a degli scenari lovecraftiani da brividi. C’è però un’abitudine strana alla quale è possibile dare una spiegazione, per quanto parziale: “l’impastamento” continuo di coperte, lenzuola, cuscini e chi più ne ha più ne metta.
Quando un gatto inizia a “fare la pasta” può andare avanti anche per svariati minuti con un impegno ammirevole. Per eseguire questo movimento, l’animale sposta ritmicamente le zampe anteriori in avanti e indietro, flettendo e premendo dita e cuscinetti su un oggetto morbido. Le movenze da fornaio provetto possono essere interpretate come un segno di attaccamento emotivo, anche perché spesso sono eseguite sulla pancia o sulle gambe di chi si prende cura del felino. Anche altri animali domestici possono subire “l’impastamento”.
A volte il gatto può accompagnare quest’abitudine con le fusa, che notoriamente esprimono gioia, felicità e affetto. Certo, l’occasionale uso degli artigli potrebbe far sorgere qualche dubbio, ma il dolore è un effetto collaterale non voluto dal micio (forse). Tra l’altro non è raro che il gatto abbia un oggetto preferito da impastare, come una coperta o un peluche.
Quando sono piccoli, i gatti usano i morbidi cuscinetti presenti sulle loro zampe per stimolare l’uscita del latte dal seno delle loro madri. I movimenti che compiono in una simile circostanza ricordano quelli di un panettiere intento a impastare e sono gli stessi che replicano nel corso della vita su vari oggetti morbidi (o su parti del corpo umano adatte allo scopo). La felicità provata dall’animale durante l’impastamento potrebbe riflettere proprio il benessere provato quando era allattato da cucciolo.
Questa è però solo una delle possibili spiegazioni dell’abitudine che sono state formulate dai ricercatori. Secondo alcune ipotesi, l’impastamento potrebbe assumere degli scopi diversi nelle varie fasi della vita del gatto ed essere influenzato anche dal contesto e dall’ambiente in cui si trova. Si ritiene, per esempio, che per un gatto “fare la pasta” potrebbe essere un modo per calmarsi quando si sente stressato o ansioso. Potrebbe rappresentare anche un tentativo di marcare il territorio: i gatti hanno delle ghiandole odorose nelle zampe, che rilasciano feromoni tramite i quali lasciano dei messaggi per gli altri animali. Gli umani non sono in grado di percepirli, ma gli altri gatti sì.
È anche possibile che impastare rappresenti un comportamento istintivo che i gatti hanno ereditato dai loro antenati selvatici. Forse un tempo usavano dei simili gesti delle zampe per sondare l’erba e il fogliame, alla ricerca di una superficie comoda sulla quale sdraiarsi. In effetti, anche i gatti moderni hanno l’abitudine di fare la pasta prima di mettersi a dormire.
Un’altra ipotesi ritiene che i gesti compiuti rappresentino una sorta di “stretching” per le zampe e gli artigli, utile per mantenerli sani. Infine, alcuni scienziati ritengono che i gatti potrebbero impastare per segnalare la loro disponibilità sessuale. Quando vanno in calore, le gatte sterilizzate giacciono su un fianco e impastano per comunicare che stanno entrando in un periodo ricettivo alla riproduzione.
Come abbiamo visto, per un gatto è normale impastare, quindi nella maggior parte dei casi non è un comportamento di fronte al quale bisogna essere allarmati. Può diventare una fonte di preoccupazione quando è accompagnato da miagolii insoliti o comportamenti aggressivi nei confronti di persone o altri gatti. In certi casi è consigliabile rivolgersi a un veterinario. In tutte le altre situazioni non bisogna fare altro che accettare la situazione e sperare che il micio non usi troppo le unghie quando ci “massaggia” la pancia.
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